martedì 4 aprile 2017

A 25 anni dalla morte del Maresciallo Guazzelli: "L'Aringo" lo ricorda così.

A 25 esatti dalla morte del Maresciallo Guazzelli. Oggi sarà un giorno ricco di eventi, perché
insieme al figlio Riccardo, al fratello Luigi, alla sorella Carla e a tutti i suoi familiari ricorderemo Giuliano Guazzelli a partire dal mattino con testimonianze degne di ricordare la sua persona e onorare il suo operato. A partire dalle 10.30, presso l’auditorium del plesso scolastico, si susseguiranno gli interventi di Don Andrea Bigalli di Libera, Angelo Corbo (scorta superstite della strage di Capaci) e il racconto del figlio su quella tragica mattina di venticinque anni fa. La sera alle ore 21 presso la Sala Guazzelli spettacolo musicale 
" LA VITA IN MUSICA" 

Oggi "l'Aringo" vuole omaggiare questa ricorrenza ricordando un articolo dello scorso anno nella rubrica riguardante i personaggi

Giuliano Guazzelli: un eroe della nostra terra

Giuliano Guazzelli era un carabiniere, uno di quelli morti per mano della mafia. Gli spararono con la lupara e con i fucili a pallettoni, sfigurandolo.Era un eroe del nostro tempo e della nostra terra.Il maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli era nato a Gallicano il 6 aprile del 1933, ci aveva lasciato da giovane nel 1954 per servire lo Stato, mandato nella lontana Sicilia per raggiungere Menfi (Agrigento).Qui si fa la sua vita, si sposa e ha tre figli e viene subito assegnato al nucleo investigativo di Palermo agli ordini del colonnello Giuseppe Russo.Sono gli anni in cui Totò Riina prende il potere su tutta Cosa Nostra, infatti il pool investigativo composto anche da Giuliano comincia da subito ad indagare sul potente clan dei Corleonesi. Indagini pericolose, tanto è vero che di quel pool perdono la vita sia il colonnello Russo che il maresciallo Jevolella, a Giuliano viene bruciata l'auto, segno inequivocabile che la sua sarà una vita al limite fra il vivere e il morire. Viene così trasferito a Trapani e poi chiamato ad Agrigento a guidare la polizia giudiziaria al tribunale . Soprannominato “il mastino” per la sua abilità di investigatore, in venti anni di indagini tra Palermo e Agrigento era diventato un esperto del fenomeno mafioso e dei rapporti mafia,politica e affari . Quel lontano 4 aprile sulla statale 115 direzione Porto Empedocle si stava recando a casa verso le due del pomeriggio in una giornata di sole siciliano con la sua Fiat Ritmo, quando un Fiorino sorpassandolo sul viadotto Morandi spalancò il portellone posteriore... i colpi di kalashnikov riecheggiarono in tutta la valle.”Il mastino” morì così quel maledetto 4 aprile del 1992, erano l'anno delle stragi, di Falcone e Borsellino, di Capaci e di Via D'Amelio e del maresciallo Guazzelli. 
Venne ricordato con queste parole da “Il Giornale di Sicilia”:
Eliminato ad Agrigento l'uomo che sapeva tutto sulle cosche,era la memoria storica che le combatteva da trent'anni”.
Giuliano era un uomo di cinquantanove anni che aveva già maturato i requisiti per la pensione, ma aveva preferito continuare a servire la Repubblica, .
Giuliano era uno dei migliori e la mafia i migliori li uccide ..

Paolo Marzi.

In uscita il numero 9 de "L'Aringo il giornale di Gallicano". Un numero veramente speciale

Fra poche ore in tutte le case dei gallicanesi il numero 9 de "L'Aringo - il giornale di Gallicano". Un numero veramente speciale, pieno di sorprese. Buona lettura a tutti !!!