insieme al figlio Riccardo, al fratello Luigi, alla sorella Carla e a tutti i suoi familiari ricorderemo Giuliano Guazzelli a partire dal mattino con testimonianze degne di ricordare la sua persona e onorare il suo operato. A partire dalle 10.30, presso l’auditorium del plesso scolastico, si susseguiranno gli interventi di Don Andrea Bigalli di Libera, Angelo Corbo (scorta superstite della strage di Capaci) e il racconto del figlio su quella tragica mattina di venticinque anni fa. La sera alle ore 21 presso la Sala Guazzelli spettacolo musicale
" LA VITA IN MUSICA"
Oggi "l'Aringo" vuole omaggiare questa ricorrenza ricordando un articolo dello scorso anno nella rubrica riguardante i personaggi
Giuliano
Guazzelli: un eroe della nostra terra
Giuliano
Guazzelli era un carabiniere, uno di quelli morti per mano della
mafia. Gli spararono con la lupara e con i fucili a pallettoni,
sfigurandolo.Era un eroe
del nostro tempo e della nostra terra.Il maresciallo dei carabinieri
Giuliano Guazzelli era nato a Gallicano il 6 aprile del 1933, ci
aveva lasciato da giovane nel 1954 per servire lo Stato, mandato
nella lontana Sicilia per raggiungere Menfi (Agrigento).Qui si fa
la sua vita, si sposa e ha tre figli e viene subito assegnato al
nucleo investigativo di Palermo agli ordini del colonnello Giuseppe
Russo.Sono gli anni in cui Totò Riina prende il potere su tutta Cosa
Nostra, infatti il pool investigativo composto anche da Giuliano
comincia da subito ad indagare sul potente clan dei Corleonesi.
Indagini pericolose, tanto è vero che di quel pool perdono la vita
sia il colonnello Russo che il maresciallo Jevolella, a Giuliano
viene bruciata l'auto, segno inequivocabile che la sua sarà una vita
al limite fra il vivere e il morire. Viene così trasferito a
Trapani e poi chiamato ad Agrigento a guidare la polizia giudiziaria
al tribunale . Soprannominato “il mastino” per la sua abilità di
investigatore, in venti anni di indagini tra Palermo e Agrigento era
diventato un esperto del fenomeno mafioso e dei rapporti
mafia,politica e affari . Quel lontano 4 aprile sulla statale 115
direzione Porto Empedocle si
stava recando a casa verso le due del pomeriggio in una giornata di
sole siciliano con la sua Fiat Ritmo, quando un Fiorino sorpassandolo
sul viadotto Morandi spalancò
il portellone posteriore... i colpi di kalashnikov riecheggiarono in
tutta la valle.”Il mastino” morì così quel maledetto 4 aprile
del 1992, erano l'anno delle stragi, di Falcone e Borsellino, di
Capaci e di Via D'Amelio e del maresciallo Guazzelli.
Venne
ricordato con queste parole da “Il Giornale di Sicilia”:
“Eliminato
ad Agrigento l'uomo che sapeva tutto sulle cosche,era la memoria
storica che le combatteva da trent'anni”.
Giuliano era
un uomo di cinquantanove anni che aveva già maturato i requisiti per
la pensione, ma aveva preferito continuare a servire la Repubblica, .
Giuliano
era uno dei migliori e la mafia i migliori li uccide ..
Paolo Marzi.