lunedì 28 settembre 2015

Gruppo Sbandieratori e Musici di Gallicano: come tutto ebbe inizio

 
A settembre 2014 si è tenuta la Parata Nazionale della Bandiera a Gallicano e i nostri amati Sbandieratori, come sempre, si sono distinti con onorevoli piazzamenti, vincendo la medaglia d’oro nel gioco della Grande Squadra e conquistando il terzo posto nella classifica di gruppo: una medaglia di bronzo nazionale che ci onora.
Un momento emozionante è stata l’esibizione dei “vecchi” Sbandieratori, anch’essi vittoriosi nella Grande Squadra proprio a Gallicano nel lontano 1994 e la commozione è stata grande per i presenti; d’altronde dal 1974 questo gruppo ci allieta con le sue bandiere colorate e con il suono dei suoi tamburi. Quarant’anni di storia gallicanese, una moltitudine di ragazzi ne hanno fatto parte, vedendo il succedersi di generazioni, padri, figli, fratelli e amici.
Conosciuti da tempo in tutta Italia gli Sbandieratori sono un orgoglio per il paese, ma in molti, anche a Gallicano, ne ignorano l’inizio, il seme da cui è maturata questa bella realtà gallicanese.
Era il lontano 1973 e all’interno dell’allora Rione Roccaforte (insieme alla Strettoia è diventato l’attuale Borgo Antico) si discuteva della sfilata al seguito dei carri allegorici per il nascente Palio di San Jacopo. Essendo il Rione della parte storica di Gallicano, si pensò ad una sfilata in costume d’epoca, abiti medievali meravigliosi al seguito di una carrozza per rimembrare la Vicaria di Gallicano suddita di Lucca ma… mancava qualcosa.
Un signore propose di arricchire la sfilata con degli Sbandieratori che potessero dare “movimento”: questo signore era Giovanni Biagioni detto “Giona”, un brillante tassista. Avendo parenti a Querceta, dove si teneva da anni il Palio dei Micci, aveva visto più volte il corteggio storico con gli Sbandieratori; fu così contattato il Gruppo Sbandieratori di Querceta che riempì la sfilata del 25 luglio 1973.
Per le misere casse del Rione fu un bell’esborso pagare questi Sbandieratori, per cui l’anno seguente si cercò bene di imparare a sbandierare. Mosso dall’entusiasmo, Adolfo da Prato detto “Pulcino” si armò di cinepresa e andò a filmare gli Sbandieratori di Querceta, che allo stesso tempo vennero a Gallicano per un pomeriggio ad insegnare due soli movimenti ai ragazzi della Roccaforte: l’Otto e la Ruota. I ragazzi gallicanesi mossero i primi passi e guardando il video del Pulcino iniziarono ad inventare nuovi movimenti, che pian piano si fecero sempre più complicati. Restava il problema di costruire le bandiere particolari che servono per sbandierare, anch’esse di un costo elevato, per cui fu comprata una bandiera dagli Sbandieratori di Querceta e smontata in tutte le sue parti per vedere come era composta.
A questo punto entrò in gioco Bruno Baldacci, che, dopo aver costruito le prime bandiere con legno di frassino in modo artigianale, diventò un vero e proprio esperto nella piombatura del manico grazie ai piombini forniti da Filippo di Maggio, titolare di una carrozzeria anche lui del Rione Roccaforte.
I ragazzi della Roccaforte e non solo, furono presi dall’entusiasmo e con un impegno lodevole si allenarono per tutto l’anno sull’Aringo e nella piazzetta Sbandieratori, che allora era un piccolo spazio in mezzo alle vecchie macerie della seconda Guerra mondiale: pomeriggi interi con le bandiere e un tamburo per dare il tempo.
Questo gioco portò una sferzata di novità nel piccolo mondo di Gallicano, giorni nostalgici di un’epoca lontana quando con poco ci si divertiva. Il 25 luglio 1974 fu tutto pronto e nove ragazzi si esibirono all’interno della sfilata del Rione Roccaforte per il Palio di San Jacopo: Alberto Saisi, Carlo Puccetti, Adolfo Da Prato, Giulio Baldacci, Angelo Torri, Giuseppe Simonini, Marco Suffredini, Giampaolo Tognocchi e Ubaldo Bertoli.
L’esibizione fu un grande successo e quel giorno, inconsapevoli del cammino glorioso che li avrebbe attesi, otto ragazzi diedero vita al Gruppo Sbandieratori e Musici di Gallicano; una brillante e solida realtà che ha instillato negli anni a venire passione e amore nei giovani del paese verso questo gioco antico ed affascinante.
Un sentito grazie da parte de L’Aringo a Bruno Baldacci, Adolfo Da Prato, Giovanni Biagioni e Filippo Di Maggio, che insieme ai ragazzi di allora, ai loro genitori, hanno contribuito con volontà e mezzi alla nascita del Gruppo, portando in alto il nome di Gallicano in tutta Italia e all’estero.
Dopo quarant’anni “il ragazzo” Giulio Baldacci continua a tirare le fila dell’associazione; una perseveranza che denota la tenacia di tramandare tradizioni e passione nel futuro della comunità.
 
Antonella Cassettari
 
"L'Aringo - Il Giornale di Gallicano" - anno 1 numero 1 maggio 2015

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